Di Climate 4 Palestina, 22 marzo 2024
Scopri perché non può esserci giustizia climatica senza una Palestina libera!
Gustavo Petro, presidente della Colombia, ha avvertito che Gaza è un “progetto” per il mondo del caos climatico e dell’eco-fascismo imposto dal Nord del mondo che si avvicina rapidamente.
Cosa voleva dire?
Questo gruppo virtuale di esperti esplora come la vera giustizia climatica debba affrontare l’eredità della disuguaglianza tra Nord e Sud e della violenza coloniale che definisce il nostro mondo oggi.
Amplia la tua comprensione dei legami tra capitalismo, colonialismo dei coloni, imperialismo e crisi climatica – e come lavorare attivamente per la liberazione palestinese nel cosiddetto “Canada”.
Relatori webinar:
Elena Gabriele
Yafa Jarrar
Harsha Walia
Rachele Piccola
Esistono evidenti legami tra il genocidio in Palestina e la crisi climatica – dalle riserve di gas offshore a Gaza alle emissioni militari alle stelle. Eppure la relazione è molto più profonda di così. In quanto stati coloniali, ci sono paralleli tra Canada e Israele. Nel contesto canadese, molti attivisti climatici hanno familiarità con i legami tra la crisi climatica e il colonialismo dei coloni. Il furto di terre ha violentemente espropriato le popolazioni indigene delle loro terre, violando il loro diritto di praticare la propria cultura e di amministrare le proprie terre. Le popolazioni indigene sopportano il peso del degrado ambientale in Canada, come evidenziato dagli elevati tassi di cancro nelle comunità a valle dei progetti sui combustibili fossili e dalla mancanza di accesso all’acqua pulita. Nonostante cinque secoli di attacco coloniale, i popoli indigeni stanno guidando la lotta contro l’estrattivismo e per la giustizia climatica, proteggendo le loro terre e le loro acque nel cosiddetto Canada. Tuttavia, la resistenza indigena si scontra regolarmente con la violenza e la criminalizzazione dello Stato.
In Palestina, 75 anni di occupazione coloniale hanno reso Gaza e la Cisgiordania più vulnerabili agli impatti climatici. Israele limita i diritti umani fondamentali dei palestinesi, come l'accesso all'acqua potabile e l'autonomia nella gestione delle proprie terre e risorse. Ruba terreni agricoli per trasformarli in “zone verdi”. Gli ulivi, fondamentali per la sovranità alimentare e il legame ancestrale, sono stati bruciati, demoliti e bombardati. Ora, con l’attuale genocidio, Gaza appare diversa dallo spazio, avendo dovuto affrontare livelli di distruzione più elevati rispetto alle città più devastate della Seconda Guerra Mondiale. Il processo di accumulazione genocida attraverso l’espropriazione sta avvenendo in tutto il mondo, dall’Isola delle Tartarughe alla Palestina, con gli stessi obiettivi: dominio, estrazione e profitto a scapito delle persone e del pianeta. Questo processo sta rasando al suolo il nostro pianeta. Mentre assistiamo al genocidio dei palestinesi in tempo reale, è essenziale che i nostri movimenti si espandano mentre costruiamo verso un futuro giusto per tutte le persone.
Una Risposta
Ho potuto guardarlo. Un Webinar molto informativo e commovente. Brave Rachel e Bianca!