I lavoratori portuali italiani hanno rifiutato di caricare i generatori di elettricità su un famigerato Nave da carico saudita sospettata di trasportare armi per essere utilizzata nella guerra nello Yemen.
Questa è l'ultima di a serie di proteste da attivisti contro la guerra contro la nave che si è fatta strada verso vari porti europei.
Alla fine del mese scorso, il Bahri Yanbu è stato bloccato dall'attracco a Bremerhaven, in Germania, dopo che Amnesty International ha intentato un'azione legale in tribunale. Gli fu poi impedito di attraccare ad Anversa, in Belgio, da "ispettori cittadini di armi" prima di trasferirsi in Gran Bretagna dove dovette affrontare ulteriori proteste; doveva attraccare a Sheerness, invece della fermata programmata a Tilbury.
Navigando sul porto francese di Cherbourg, il Bahri Yanbu è stato accolto con ancora più attivisti con in mano cartelli con scritto "Crimini di guerra nello Yemen" e "Made in France", un riferimento alle armi francesi sospettate di essere caricate sulla nave. Nel porto spagnolo di dell'Atletico, Greenpeace riferito che materiale esplosivo era stato messo a bordo.
✊ Dopo Anversa, Tilbury, Cherbourg e Bilbao, lavoratori portuali e attivisti a Genova protestano contro l'arrivo del #BahriYanbu oggi.
Vuoi sapere tutto sulle azioni contro il Bahri Yanbu? Dai un'occhiata a questo articolo da @CAATuk 👉 https://t.co/fBzAcuQVkf https://t.co/bCFCXELZ7o
- Stefanie De Bock (@StefanieDeBock_) 17 Febbraio 2020
I lavoratori portuali italiani hanno scioperato l'anno scorso in una disputa sul caricamento della stessa nave saudita e stanno pianificando ulteriori azioni entro la fine dell'anno. È stato riferito che stavano scioperando e sono stati raggiunti ieri da altre organizzazioni quando il Bahri Yanbu ancorata. I sindacati hanno ripetutamente espresso la loro opposizione al caricamento di "merci calde" che sono destinate all'uso nella guerra nello Yemen.
Italia - Picchetto dalle 7 del mattino nel porto italiano di Genova contro l'attracco della nave saudita #BahriYanbu, obbligato a #Yemen, previsto per le 10 circa.
I portuali portuali in sciopero sono stati raggiunti da partiti e associazioni incl. @amnestyitalia. #camalli #Genova #it # 17febbraio https://t.co/xI18BM6KRc- ANPI Brescia - #BellaCiao (@AnpiBrescia) 17 Febbraio 2020
I manifestanti credono che le spedizioni di armi violino un embargo delle Nazioni Unite in quanto potrebbero essere usate contro i civili nello Yemen, dove la coalizione guidata dai sauditi è intervenuta militarmente nel tentativo di rovesciare il comando guidato da Houthi Governo nazionale di salvezza con sede nella capitale, Sanaa. Riyadh vuole anche ripristinare il presidente in esilio Abdrabbuh Mansour Hadi che vive nella capitale saudita da quando è fuggito dallo Yemen dopo l'inizio della guerra. Più di 100,000 persone sono state uccise dal 2015 e lo Yemen ora affronta quella che è stata descritta come la peggiore crisi umanitaria del mondo.
Italia - I portuali e gli attivisti del porto hanno tenuto una manifestazione di una giornata nel porto italiano di Genova lunedì per protestare contro l'attracco della nave saudita #BahriYanbu, obbligato a #Yemen https://t.co/Tct59uZI2e #camalli #Genova #it # 17febbraio pic.twitter.com/8lgceFA5mi
- ANPI Brescia - #BellaCiao (@AnpiBrescia) 17 Febbraio 2020
Nei prossimi due giorni, il Bahri Yanbu si prevede che attraverserà il Mar Mediterraneo per attraccare ad Alessandria d'Egitto prima di dirigersi verso il porto saudita di Jeddah attraverso il canale di Suez la prossima settimana.
Risposte 3
Come possiamo ringraziare i lavoratori portuali francesi che stanno mostrando solidarietà al popolo yemenita?
Impara il francese?! 🇫🇷🥐😍
Sembra che tra la sete di sangue degli Stati Uniti, l'Arabia Saudita e Israele, grazie agli dei che i paesi europei
stanno prendendo le redini per fermare questo. Sono americano e mi vergogno profondamente della nostra economia della morte mentre i cittadini vengono assassinati da idioti con mitragliatrici, senzatetto, fame e morte per mancanza di assicurazione. Disgustoso. O come direbbe il nostro stupratore in capo: "È una vergogna".