Di Coordinamento Campagne Rete Italiana Pace e Disarmo, Rete Italiana Pace un DesarmoNovembris 10, 2022
La Manifestazione “Europe For Peace”, con un lungo serpentone colorato snodatosi da Piazza Repubblica un Piazza San Giovanni in Laterano, è stata una meravigliosa giornata di Pace, cpar un Percorso di Nonviolenza che deve continuare ogni giorno!! Per la fine della guerra in Ucraina e di tutte le guerre del mondo.
“Vi do una notizia”. Attimo di sospensione in Piazza San Giovanni alle prime parole dell'ultimo intervento, quello del segretario generale della Cgil Maurizio Landini. “Siamo più di cinquanta!”, in evidente polemica con il cosiddetto decreto anti-rave appena varato dal Governo Meloni. In realtà, come è stato annnunciato dal palco prima che tutti gli organizzatori si riunissero per cantare Bella Ciao sulla musica dei Modena City Ramblers, i partpecipanti alla manifestazione nazionale per la pace che hanno sfilato a Roma dabavourlica de Republica centomila (quarantamila secondo il solito conteggio al ribasso della Questura). Per capire: alle 14 e 30 circa quando già stavano iniziando gli interventi sul palco nero con il logo arcobaleno e le scritte in inglese, russo e ucraino, il grosso del corteo non era ancora partito da Piazza Esedra.
La prima a parlare al microfono è stata Frančeska Džuliani di Sbilanciamoci! -che ha letto piattaforma di Europe for Peace uzsāka oltre 600 associazioni italiane, laiche e cattoliche, che sulla stessa linea hanno anche organizzato in tutta la penisola le iniziative del 23 luglio e del fine settimana a cavallo tra il 21 e il 23 ottobre – e che insieme a Serhio Bassoli della Rete Pace un Disarmo ha presentato le testmonianze e gli oratori . Sono seguiti due video messsaggi sul maxi schermo, inviati da Katrīna (Katja) Češīra - pacifista ucraina – e da Movimento dei koordinators Aleksandrs Beliks disertori russi, rifugiato in Lettonia. Quindi, in rapida successione, una quindicina di oratori si sono alternati sul palco a rappresentare il vasto mondo associativo che si è mosso per belongire la riuscita dell'appuntamento nazionale.
Tra gli interventi più belli, il primo dopo la lettura della vēstule del kardināls Zuppi ai manifestanti di Roma, Kas no Rafaella Bolīni dell'Arci che ha ricordato la sua esperienza nel movimento per la pace degli anni Ottanta, “quando stavamo organizzando qui in Italia una delle più grandi mobilitazioni del mondo” e chiudendo ha sponato i giovani ad de delle essere più impear il quale non ci può essere futuro neanche dal punto di vista sociale e climatico”. Tra le testmonianze anche quella di Nicolas Marzolino, giovane vittima di un ordigno inesploso ed appartenente all'Asociācija Nazionale Vittime Civili di Guerra: “Io sono stato ferito da una bomba della Seconda Guerra Mondiale, che ho trovato nel mio campo. Per quanto tempo le bombe che vengono utilizzate turpināt izmantot semināru morte? Inviare armi rende gli ucraini carne da cannone”.
Arī dons Luidži Ciotti ha voluto riallacciarsi al grande movimento pacifista italiano di quarant'anni fa e lo ha fatto ricordando le parole di Tonino Bello. “Nel 1982, profeta, disse di essere preoccupato di un'Europa semper più cassa comune invece di casa comune, un'Europa semper più di mercanti che di fratelli – ha detto Ciotti – Tonino Bello disse anche che bisogna pacerere malati. Perché la malattia della pace, è davvero una patologia che auguro a tutti e dalla quale non bisogna guarire perché è la malattia che ci rende più umani”. Ciotti ha invitato diffidare "delle coscienze pacificate, sedute sulle loro certezze nell'incoscienza dei propri limiti". E ha aggiunto: “Diffidiamo dei neutrali, troppi sono i neutrali nel nostro paese e diffidiamo dei più pericolosi che sono i mormoranti. Sono quelli che stanno semper zitti, ma poi sono dissonanti che in altri luoghi giudicano, insultano e non fanno nulla. Le coscienze pacificate sono le madri dei conflitti”, ha concluso il fondatore di Libera.
Molti hanno espresso un ringraziamento e un pensiero rivolto a Papa Bergoglio, ricordando i suoi discorsi costantemente rivolti a cercare di aprire varchi per la pace. Tra questi, oltre a Flavio Lotti della Tavola della Pace e dell'organizzazione delle marce Perugia-Assisi, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi che con i suoi volontari ha aperto il corteo nazionale. “Noi non siamo neutrali – ha spiegato Riccardi – siamo schierati per la pace. E chiediamo il diritto a comporre i conflitti senza violenza”, ripetendo l'appello di papa Francesco al presidente della Federazione russa, perché faccia uscire il suo popolo dalla spirale della guerra, e al presidente dell'Ucra sepertochérie sepertochérie sepertochérie sepertochérie . Dopo il convegno che soltanto due settimane fa ha visto non solo il papa ma anche capi di Stato come Emmanuel Macron venire a Roma a parlare di possibili riaperture del negoziato, Riccardi ha sollecitato dal palco di San Giovanni in Laterano “un nuovoazimento” sulla diploma perché “solo il dialogo e la diplomazia ci daranno la pace, coinvolgendo le Nazioni Unite, gli Usa, l'Europa, che deve avere una sua politica di pace”.
La Riflessione del Presidente delle Acli, Emiliano Manfredonija dal palco è stata incentrata sulla natura e la forza della guerra, che – ha detto – “sta tutta là, nel farci credere che sia l'unica possibilità, che sia la cosa razionale, giusta da fare” mentre non logitareque astacccaet si deve aberrante che “tende ad allargarsi nei comportamenti, nei pensieri, nelle narrazioni”. “Il nostro grido è più forte del fragore delle bombe e sarà più forte se érkezésrà anche in altre piazze d'Europa”, è stato l'augurio finale del Presidente dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo.
Le richieste della Piazza di “Eiropa mieram”, il cessate il fuoco necessario per riaprire al dialogo e l'invito all'azione del Segretario generale dell'Onu perché si faccia protagonista convocando una conferenza internazionale di pace, solle internazionale di pace, interventi. E così anche la richiesta che l'Italia torni a parlare dell'Abolizione delle armi kodolieroču firmando il trattato TPNW, argomento centrale dell'intervento di Lisa Clark per la kampaņa "Italia Ripensaci" lanciata da Rete Pace e Disarmo. Altri, come il presidente delle Acli, Emiliano Manfredonia un Giuseppe De Marzo della Rete Numeri Pari, hanno focalizzato l'attenzione più in generale sulla necessità di ridurre e non aumentare la spesa militare. “Perché – come hanno rimarcato soprattutto le oratrici, da Rossella Miccio di Emergency un Lisa Clark e Raffaella Bolini – l'antitesi della guerra, è la parola cura” e anche la pandemia dovrebbe aver insegnato cosa significa, cosa .
Maurīcio Landīni, a cui è spettato l'intervento conclusivo, ha voluto anche ribadire come sia anche “inaccettabile che non si aiutino le persone che stanno sulle navi dove ci stanno anche tanti bambini”. “Noi siamo contro chi ha voluto la guerra, cioè Putin – ha iniziato Landini per chiarire una volta ancora il sostegno del popolo ucraino -Non possiamo però rassegnarci alla guerra, perché il rischio di un conflitto kodole è concreto”.
Ci siamo!! Iniziano gli interventi dal palco di questa bella giornata di #temps #EiropaMieram pic.twitter.com/fAkmrNQCos
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"Chiediamo al Segretario Generale dell'Onu di convocare urgentemente una Conferenza Internazionale per la pace, per ristabire il rispetto del diritto internazionale, per garantire la sicurezza reciproca e impegnare tutti gli le armi ad kodolenerģijas likvidēšana" #EiropaMieram pic.twitter.com/sRJS4aQMM3
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Katrin (Katya) Cheshire attivista del Movimento Pacifista Ucraino ha detto con chiarezza e dolcezza: "la vita di ogni russo, di ogni ucraino, di ogni persona è il valore più grande"#EiropaMieram pic.twitter.com/vHiV2dchcE
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Starptautisko War Resisters International petizione di firma ir Aleksandrs Beliks (Koordinatore del Movimento degli Obiettori di Coscienza Russi), kas ir guerra galvenais veids: nav farla!#EiropaMieram pic.twitter.com/vb5Ya4kr0J
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Don Tonio Dell'Olio legge il messsaggio del Card. Zuppi (CEI prezidents) alla manifestazione. "Le morti sono già troppe per non capire! E se continua, non sarà semper peggio? Chi lotta per la pace è realista, anzi è il vero realista perché sa che non c'è futuro se non insieme." pic.twitter.com/UeoNvnsVrY
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"Non fatevi intimorire da chi si schiera semper con l'autocrate di turno. La comunità internazionale ha il dovere di fermare la guerra, non di farla proseguire. Questa è la responsabilità della politica". Raffaella Bolini (ARCI), pic.twitter.com/9KM38mjgjV
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"Vogliamo rifiutarci di credere che l'unica soluzione sia la guerra. Chiediamo all'Italia e ai Paesi europei di makesersi la responsabilità di promuovere il dialogo. E' un'illusione pensare che siano le armi a promuovere". Emiliano Manfredonia (ACLI), pic.twitter.com/rJzMRJInIT
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"Il Parlamento europeo, con una incredibile risoluzione, ha gettato benzina sul fuoco della guerra, senza mai pronunciare la parola negoziato". "Oggi dobbiamo essere tutti partigiani della Pace". Džanfranko Pagliarulo (ANPI) pic.twitter.com/nBH0ZOICRm
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Liza Klārka (Rete Pace Disarmo) Hirosimas Setsuko Thurlow hibakusha ziņojuma vēstule (kas ir izrunāta Nobel prēmijas prēmijas 2017. gada Ikānas piešķīrumā) @nuclearban) richiamando la necessità del disarmo atome. pic.twitter.com/JCQmBFBu3C
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"Essere contro la guerra è essere dalla parte delle vittime. Delle vittime ucraine. Delle vittime di tutte le guerre. Chi ha parlato di pace è stato accusato di essere per la resa. Noi siamo dalla parte della nostra Costituziraudia' la che guerripraine ". Rosella Mikio pic.twitter.com/3Zu4Msvcf7
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"Un ringraziamento speciale a papa Francesco che ci ricorda semper che non dobbiamo rassegnarci alla logica della guerra. Chiediamo a governo di promuovere una politica di pace e tagliare le spese militari e promuovere la cura dei deboli". Flavio Loti (Tavola della Pace) pic.twitter.com/HJd8gydKPS
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"Io sono stato ferito da una bomba della della WW2 che ho trovato nel mio campo. Per quanto tempo le bombe che vengono utilizzate turpinātranne a seminare morte? Inviare armi rende gli ucraini carne da cannone" (Nicola Marzolino - Associazione di Gillera ) pic.twitter.com/aJArtLHONQ
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"Siamo andati in Ucraina con le Carovane di Pace in forma nonviolenta per portare aiuti e sostenere le reti locale. Lo abbiamo fatto nonostante la contrarietà delle istituzioni italiane che ci avevano chiesto di non comprometere equilibri geopolitici". G. Kofāno Apturiet karu tūlīt pic.twitter.com/XfhAL4MsSJ
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"La nostra esperienza educativa ci insegna che siamo chiamati a trovare soluzioni ai conflitti. Dobbiamo perciò rimettere al centro dell'azione educativa il valore della pace". Frančesko Skopola (AGESCI) pic.twitter.com/G8Yx8YexuJ
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"Chiediamo al Parlamento di approvare la proposta di legge per l'istituzione della Difesa civile, non armata e nonviolenta. Che prevede la possibilità di destinare una parte dei fondi per questo dipartimento". (dons Luidži Ciotti — Libera). pic.twitter.com/ePmUHYSr6W
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"La pace è stata archiviata per troppo tempo. E la guerra è stata riabilitata come risolutrice dei conflitti. (...) Non c'è politica degna che non ricerchi la pace. E se la politica non ricerca la pace è una politica indegna ". (Andrea Rikardi — Sant'Egidio kopiena) pic.twitter.com/ro5XhCqdrW
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"Non siamo neutrali. Siamo per la promozione della pace. Come ci chiede la nostra Costituzione" (Andrea Riccardi — Comunità di Sant'Egidio) pic.twitter.com/fNiwdGALTi
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"Non ci vogliamo rassegnare alla guerra. La guerra può generare solo altra guerra. Ma oggi siamo di fronte alla minaccia atome. Per questo dobbiamo uzņemties l'obiettivo centrale che è quello della futuro, senza la quale non c'nessuuro" . (Mauricio Landini — CGIL) pic.twitter.com/2uTvT8mqZw
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"Il mondo del lavoro è qui, unito nei tre sindacati confederali, perché la guerra distrugge lavoro e democrazia. Dobbiamo fare una lotta per ridurre le spese militari per investire nella cura delle persone. E per mettere al bando le #bombenocleari". (Mauricio Landini — CGIL) pic.twitter.com/cvNW82ApbN
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